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Il libro, rivolgendosi a studiosi, ricercatori, professionisti del mondo del lavoro e della formazione, vuole offrire un'occasione di riflessione intorno alla Pedagogia del lavoro e delle Organizzazioni, muovendo da una breve ricostruzione dei processi di trasformazione che investono la società contemporanea, con una specifica riflessione sulla costruzione del pensiero generativo come chiave pedagogica per un ripensamento della flessibilità del lavoro/non-lavoro fino alla definizione del concetto di organizzazione come categoria pedagogica. In che modo oggi i percorsi di orientamento efficace possono diventare la struttura fondativa dei processi di apprendimento e di autoformazione? Come la centralità di questi percorsi riesce a delineare il paradigma della Pedagogia del lavoro e delle organizzazioni? E quale ruolo può avere rispetto a essa la Pedagogia intesa come scienza di confine? Muovendo da questi interrogativi il testo si propone di analizzare il confine secondo una duplice declinazione: il confine come luogo teorico-pratico-multidisciplinare del sapere pedagogico, e il confine dell'umano inteso come non luogo del pensiero, come periferia del vivere, il cui superamento è nella possibilità del soggetto di progettare la propria esistenza e di realizzare le proprie aspirazioni attraverso l'attività lavorativa. Nel primo caso si tratta di leggere la multidimensionalità della struttura epistemologica del sapere pedagogico; nel secondo, invece, di recuperare la cura come fondamento ontologico, quella cura che, heideggerianamente intesa, può definire un orizzonte esistenziale, metodo di costruzione per un percorso di senso, di rinascita, di dinamicità. Il libro, rivolto a studiosi, ricercatori, professionisti del mondo del lavoro e della formazione, muovendo da una breve ricostruzione dei processi di trasformazione che investono la società contemporanea con una specifica riflessione sulla costruzione del pensiero generativo come chiave pedagogica per un ripensamento della flessibilità del lavoro/non-lavoro, approda alla definizione del concetto di organizzazione come categoria pedagogica, nel tentativo di ridefinire il valore generativo e relazionale dell'agire lavorativo attraverso la capacità dell'azione pedagogica di ri-progettare un nuovo umanesimo.